Villa Selvatico, immersa nel verde del Parco Regionale dei Colli Euganei, apre oggi le porte alla sua nuova “stagione digitale e accessibile a tutti”. Attraverso un innovativo progetto realizzato in collaborazione con il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova e finanziato con i fondi del PNRR (M1C3 – Investimento 3.3), il complesso storico-termale, si pone come esempio di valorizzazione del patrimonio culturale attraverso un’esperienza multimediale, interattiva e immersiva.
L’installazione, intitolata “Villa Selvatico in rete: storie immersive di un complesso architettonico lungo la Riviera Euganea”, mira a raccontare oltre cinque secoli di storia del complesso attraverso installazioni digitali che rendono la cultura accessibile a tutti, abbattendo barriere cognitive e architettoniche.
Un’immersione digitale tra passato e presente
Curata dal comitato scientifico del Dipartimento di Beni Culturali (dBC) dell’Università degli Studi di Padova – composto dai docenti Ludovica Galeazzo, Elena Svalduz, Giulia Lavarone, Mari Pietrogiovanna e Andrea Tomezzoli – e un nutrito gruppo di giovani ricercatori e studenti. Un’immersione digitale tra passato e presente offre un percorso coinvolgente che trasporta i visitatori nella storia della Villa, dal Cinquecento fino ai giorni nostri. Attraverso una serie di proiezioni dinamiche e schermi touch-screen, la storia architettonica e artistica della villa, assieme a quella della famiglia che ne fu proprietaria per secoli, prende vita in modo innovativo.
Grazie anche al contributo delle ricostruzioni virtuali sviluppate dall’architetto Alberto Sguotti e basate sulla documentazione reperita dal team di ricerca, si è potuto studiare digitalmente la villa nelle varie epoche di sviluppo, arricchendo così la ricerca storica e ripercorrendo le trasformazioni del complesso monumentale e del suo contesto territoriale. Al progetto ha partecipato anche il gruppo di ricerca della School of Art History dell’University of St Andrews, con Francesca Bisi, Emily Hanson e la professoressa Laura Moretti.
Le installazioni multimediali, collocate al secondo piano nobile della villa, restituiscono immagini tridimensionali della residenza e del territorio circostante: il visitatore può esplorare la villa attraverso gli occhi dei viaggiatori del passato, approfondire le vicende legate al termalismo e scoprire dettagli inediti attraverso ricostruzioni virtuali dinamiche e creative.
La particolarità dell’istallazione è la sua accessibilità: un percorso dedicato abbatte le barriere architettoniche, permettendo anche alle persone con disabilità di fruire appieno degli spazi della villa e dell’esperienza culturale offerta. L’uso di strumenti tecnologici permette, inoltre, di superare barriere cognitive, rendendo la fruizione dei contenuti semplice e immediata per un pubblico eterogeneo.
L’opera interattiva è stata realizzata da CamerAnebbia, nota per l’uso delle tecnologie digitali per trasmettere attraverso le immagini concetti, idee ed emozioni. Le proiezioni e gli schermi installati nella villa trasformano gli studi accademici dell’Università di Padova in contenuti multimediali, offrendo una modalità innovativa e coinvolgente per esplorare il patrimonio storico e architettonico del complesso. La progettualità prevede anche a breve la realizzazione di un plastico tridimensionale collegato al sistema digitale, che consentirà ulteriori esplorazioni e approfondimenti su Villa Selvatico.
Questo progetto si inserisce nell’ambito della cosiddetta “terza missione” dell’Università degli Studi di Padova, che mira alla diffusione delle conoscenze accademiche a beneficio della società. L’installazione multimediale rappresenta un passo importante nella valorizzazione e tutela della Villa, unendo ricerca e tecnologia per offrire un’esperienza culturale moderna e accessibile.
Dichiarazioni
«Si tratta di una ricerca approfondita che restituisce alla collettività cultura e divulgazione scientifica, contribuendo alla valorizzazione del patrimonio culturale» spieganoElena Svalduz e Ludovica Galeazzo «Rappresenta l’esito di un percorso nato dalla convenzione tra il Dipartimento dei Beni Culturali e Villa Selvatico, volto ad ampliare le conoscenze storiche, architettoniche e artistiche relative alla villa e al territorio. La progettualità è stata preceduta da una serie di incontri di “Terza Missione” tenuti nella Villa il 3 e 10 luglio 2024. Questa installazione rappresenta un ponte tra ricerca accademica e divulgazione culturale. Non solo vogliamo valorizzare la storia di Villa Selvatico, ma anche promuovere un modello di fruizione culturale che sappia dialogare con il presente, sfruttando le potenzialità della digitalizzazione. Lavorare sul complesso architettonico ci ha permesso di unire ricerca e divulgazione in modo innovativo, contribuendo alla tutela e alla valorizzazione di un importante bene storico. È nostro dovere mettere al servizio del territorio le competenze e le risorse dell’Università».
«Villa Selvatico vuole essere un luogo di cultura inclusivo, aperto a tutti, dove arte, architettura e natura si fondono con le più recenti tecnologie per creare nuove modalità di interazione con il nostro patrimonio storico» sottolinea Marco Miola, proprietario e gestore di Villa Selvatico «L’obiettivo è avvicinare i giovani all’arte e offrire alle scuole un nuovo modo di fare didattica, con approfondimenti mirati e coinvolgendo gli studenti grazie alla tecnologia e alla creatività. Siamo sempre attenti a integrare nuove tecnologie, soprattutto per valorizzare la visita e renderla accessibile anche a persone con disabilità. La collaborazione con l’Università di Padova ha dato un importante contributo alla qualità delle attività di ricerca. Dall’apertura del bene, siamo costantemente impegnati a introdurre innovazioni per arricchire l’esperienza di visita e rispondere alle esigenze del pubblico».
Villa Selvatico, con questo progetto, si pone ancora una volta come un laboratorio di cultura e innovazione, dimostrando come la tecnologia possa essere utilizzata per valorizzare e divulgare il patrimonio culturale. “Villa Selvatico in rete: storie immersive di un complesso architettonico lungo la Riviera Euganea”, primo nel suo genere tra le ville venete della provincia, è stato pensato per avvicinare i giovani, le scuole e il pubblico in generale alla cultura, attraverso strumenti tecnologici di ultima generazione, offrendo nuove modalità di apprendimento e fruizione.
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